Carissime Lettrici,
a breve vi invieremo
i commenti sull'ultimo libro letto, "Il ballo" di I. Némirovsky.
Venerdì scorso
abbiamo avuto modo di parlare dell'autrice, delle origini russo-ebraiche
della sua famiglia,
del rapporto travagliato con la madre, dal quale è facile presumere
derivi la rabbia
soffocata dell'adolescente Antoinette protagonista del racconto lungo.
Parlando della
Némirovsky, giocoforza siamo giunte a parlare anche del "caso"
editoriale
di "Suite
francese", genesi di un progettato ciclo di romanzi iniziato dalla
scrittrice poco
prima di trovare la morte
a trentanove anni, ad Auschwitz. Il manoscritto, ritrovato da una
delle
figlie nella valigia
appartenuta ad Irène, verrà pubblicato in Francia solamente nel 2004
e
tradotto in Italia da Adelphi
l'anno seguente. Il grande successo dell'opera incompleta
(nelle intenzioni
avrebbe dovuto essere una
"sinfonia" di destini, di vite intrecciate nella
Francia del 1940
occupata dai nazisti in un corpus di
cinque romanzi) darà il via alla
riscoperta di una scrittrice che aveva già
in vita conosciuto la fama in
Francia, con una
serie di romanzi ora conosciuti in tutto il mondo.
Attendiamo il film
"Suite francese", del regista e sceneggiatore Saul Dibb, di
prossima
uscita (2014).
Da non
perdere!...Per chi ha letto il libro e anche per chi deve ancora leggerlo...
Nel corso
dell'incontro è stato deciso di proseguire con la cinquina dei romanzi
dedicati
alla tematica della relazione
parentale. Per il prossimo mese ci dedicheremo alla lettura di
"L'isola di
Arturo" di Elsa Morante
L'appuntamento di
dicembre è programmato per venerdì 6 dicembre, sempre alle 20,30.
Attenzione!
Udite udite...Sarà
un incontro anche conviviale...Pensiamo ad una specialissima pizza ..
magari
a forma di libro ??!!
Vi giungeranno ulteriori notizie in proposito.
Nel frattempo, vi
auguriamo come sempre Buona Lettura!
Carla & Mari
Associazione
Convivium Vicenza
Alcuni credono che il genio sia ereditario. Gli
altri non hanno bambini.
Per un genitore è importante capire che suo figlio
più ancora che un ingegnere o un medico, deve saper diventare un uomo.
Piero Angela, Da zero a tre anni, 1973
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